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La riforma di Aureliano
Roma - Impero
Autori: Maria Laura Delpiano, Costanza Falletta
Una nuova riforma monetale viene attuata nel 274 da Lucio Domizio Aureliano, agendo soprattutto sui nominali in mistura. Per quanto riguarda la monetazione in oro, l'imperatore ne ripristina il peso a 1/50 di libra. Tale innovazione ponderale viene segnalata all'esergo di alcune serie dalla marca IL, che può essere sciolta in (ex) una (libra auri) quinquaginta (aurei). Da Aureliano in poi si accresce anche il numero di zecche attive sul vasto territorio dell'impero. Le monete iniziano quindi ad esplicitare, tramite lettere singole o sigle, la città nella quale sono battute.
La riforma di Aureliano è, però, di brevissima durata. La svalutazione dell'aureo riprende pochi anni dopo: già Caro e i suoi figli (281-285 d. C.) battono monete a 1/70 di libra (= gr 4,67 ca.).
Nella seconda metà del III secolo i nominali in oro possono presentare ritratti imperiali di notevole bellezza, nei quali il tipo militare si ravviva grazie alla notazione di armi di difesa e di offesa, mentre quello civile esibisce vesti sontuosamente decorate, che avvolgono il busto dell'imperatore, lasciando sporgere le mani che reggono le insegne del potere, come lo scipio.
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Aureo di Aureliano
Aureliano, aureo, zecca di Siscia, 274 d. C. ca.
D/ IMPCLDOMAVRE-LIANVSPFAVG. Busto di fronte, testa a d., di Aureliano, con corazza e corona di lauro.
R/ VIRTVSAVG. Marte, nudo, con elmo e mantello svolazzante intorno ai fianchi, il trofeo nella sinistra, la lancia nella destra, avanza verso un prigioniero seduto a terra, in atteggiamento di afflizione.
AV; mm 20; gr 4,25; RIC 182 -
Aureo di Tacito
Tacito, aureo, zecca di Ticinum, 275-276 d.C.
D/ IMPCMCLTA-CITVSPFE-AVG. Busto di tre quarti, testa a s., di Tacito, con corazza e corona di lauro. Tiene lo scudo con la sinistra e la lancia con la destra.
R/ VICT-O-R-IAAVG. Victoria, drappeggiata, in piedi, di fronte, testa a s., la corona nella destra, la palma nella sinistra. In esergo, TI.
AV; mm 20; gr 4,53; RIC 119 -
Aureo di Probo
Probo, aureo, zecca di Siscia, 276-282 d. C.
D/ IMPCMAVRP-ROBVSPFAVG. Busto di tre quarti, testa a s., di Probo, con manto riccamente decorato, dal quale sporge la mano destra che regge lo scipio e corona di lauro.
R/ HERCVLIERY-MANTHIO. Ercole, nudo, di fronte, con il cinghiale di Erimanto sulle spalle.
AV; gr 5,98; RIC 586 (per il R/)
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Aureo di Magnia Urbica
Carino per Magnia Urbica, aureo, zecca di Lugdunum, 283-285 d. C.
D/ MAGNIAVR-BICAAVG. Busto drappeggiato a d. di Magnia Urbica, i capelli raccolti in una lunga treccia, trattenuta sulla fronte dal diadema.
R/ VENVSGENETRIX. Venere, drappeggiata, in piedi, di fronte, testa a s., la mela nella destra, lo scettro nella sinistra.
AV; mm 20; gr 4,71; RIC 336