Università Cattolica del Sacro Cuore

Il riuso in gioielleria

Multipli Monetali
Autore: Claudia Ghezzi


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I multipli monetali aurei erano così preziosi ed esteticamente apprezzabili da essere reimpiegati con funzione decorativa in oggetti dell'ornamento personale. Uno degli esempi più notevoli di questo riuso è costituito da una collana di età costantiniana, di ignota provenienza e giunta purtroppo frammentata.

Si ritiene infatti che cinque pendenti, oggi conservati in quattro diversi musei, costituissero in origine un unico gioiello monetale, perché sono accomunati dalle dimensioni, dalle cornici a racemi vegetali in opus interrasile, dalle quali sporgono in forte aggetto busti maschili e femminili, dalla tecnica di lavorazione e dallo stato di conservazione. In ogni pendente è, inoltre, incastonato un doppio solido di Costantino I. I multipli furono coniati nelle zecche di Nicomedia e Sirmium rispettivamente nel 321 e nel 324 d. C., in occasione del secondo e del terzo consolato ricoperti dai figli di Costantino, Crispo e Costantino II.
La ricostruzione ideale della collana prevede al centro il pendente ottagonale, fiancheggiato da entrambi i lati da uno circolare e da uno esagonale, separati da elementi distanziatori a forma di pilastrini.

Considerati l'altissimo valore del monile, il cui peso è superiore a una libra, e il prestigio che avrebbe conferito al suo proprietario, è stato ipotizzato che la collana sia stata fabbricata in un'officina imperiale, forse per un membro della stessa famiglia di Costantino.