Università Cattolica del Sacro Cuore

La coniazione

Le tecniche per la produzione delle monete utilizzate nel mondo antico sono la fusione e la coniazione. Gli esemplari aurei sono fabbricati con questo secondo procedimento, che prevede tre fasi:

  1. Preparazione dei tondelli metallici, ottenuti colando il metallo in forme per la fusione e, più raramente, per esempio ad Atene, segandoli da barre cilindriche.
  2. Preparazione dei conii, ossia dei punzoni metallici, sui quali vengono incise con piccoli trapani e bulini le figure e le scritte che devono risultare in rilievo sulla moneta. Si suppone che per le monete in oro si usassero punzoni in bronzo. Ogni emissione richiede l'utilizzo di più conii, approntati da più artigiani, così che monete della stessa serie possono presentare differenze nello stile, nell'iconografia, nella grafia delle scritte. Sono pochissime le monete prodotte nell'antichità che recano il nome dell'incisore. Si tratta di serie prodotte in Sicilia e in Magna Grecia in età classica, come i pezzi firmati da Euainetos e da Kimon, emessi a Siracusa sotto Dionigi I (405-367).
  3. Coniazione dei tondelli. Il conio del diritto (o conio fisso) viene incassato in un'incudine. Su di esso è poi posizionato il tondello metallico, lievemente riscaldato per essere più malleabile e trattenuto con tenaglie. Il conio del rovescio (o conio mobile) viene infine sovrapposto al tondello, così da ricevere un deciso colpo di martello, che permette l'impressione dei due lati del dischetto.

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