Università Cattolica del Sacro Cuore

L'età ellenistica

GRECIA
Autore: Mariangela Piziali
 

Le emissioni a nome di Alessandro continuano anche dopo la sua morte, nella fase dei Diadochi (= successori), almeno fino al 305 a. C., anno in cui i vari eredi del sovrano macedone assumono il titolo di Re, con la conseguente diversificazione delle rispettive produzioni monetali. In questa prima fase, degni di nota sono stateri aurei coniati da Lisimaco, re della Tracia, negli anni finali del IV secolo a. C., sui quali compare uno straordinario ritratto di Alessandro Magno, dotato dei corni di Ammone.

In Occidente la monetazione in oro di Alessandro influenza la produzione di Agatocle, tiranno di Siracusa (317-289 a. C.), che raffigura su stateri la testa di Atena elmata e sul rovescio si fregia del titolo di re.

Nei regni ellenistici la coniazione dell'oro diventa poi episodica, così da assumere la connotazione, all'interno di un sistema essenzialmente monometallico in argento, di uno strumento di prestigio. Il sistema ponderale adottato è quello attico. Fa eccezione a tale quadro l'Egitto, dove i Tolomei, che hanno a disposizione le ricche miniere d'oro localizzate in Nubia e sul Mar Rosso, producono ingenti quantitativi di monete auree di standard tolemaico, basato su un tetradramma di gr 14,3. Le monete in oro dei sovrani ellenistici, così come quelle in argento, raffigurano sul diritto il ritratto reale. In Egitto sono emesse serie auree anche a nome di alcune regine, come Cleopatra Thea, Arsinoe II e Berenice II.

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L'oro dei Theoi Adelphoi, di A. Cavagna (per gentile concessione) (274,44 KB)