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Aspetti tecnici
La gioielleria monetale
Autore: Mariangela Piziali
La maggior parte dei pendenti monetali è dotata di una cornice lavorata a giorno, con la tecnica dell'opus interrasile, saldata al castone che racchiude il nominale aureo. Tale procedimento, che inizia ad essere utilizzato in età severiana, prevede dapprima la traccia di un disegno preparatorio su un sottile foglio d'oro. La lamina viene poi traforata con un bulino di ferro acuminato, seguendo il contorno del decoro. L'oro ritagliato è poi rimosso e il profilo del disegno rifinito tramite cesello.
I motivi decorativi sono di tipo vegetale (intrecci di racemi, di tralci di vite, palmette), lineare (pelte, archetti), più raramente figurato (aquile stilizzate). Il contorno dei pendenti è generalmente circolare, talvolta esagonale od ottagonale.
Le cornici assumono maggiore ampiezza nei pendenti monetali di IV-V secolo, quando gli elementi ornamentali si fanno più elaborati e la tecnica a traforo può essere utilizzata anche per l'anello di sospensione del ciondolo.
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Collana monetale
Collana monetale, fine III d. C., Chicago, The Field Museum of Natural History
I tre pendenti, che racchiudono aurei di Otacilia Severa, Gordiano III e Probo (276-282 d. C.), presentano cornici ampie, dalla intricata decorazione a racemi e volute. Nei due ciondoli laterali, inoltre, tali elementi vegetali si inseriscono in un motivo geometrico, costituito da una stella a otto punte. Anche i quattro elementi distanziatori, a forma di pilastrini, sono ottenuti con la tecnica dell'opus interrasile. Il passaggio a più riprese delle catene auree entro due anforette decorate permette di allungare la collana, così da poter essere indossata.