Filippo II di Macedonia
GRECIA
Autore: Mariangela Piziali
La grande produzione di moneta aurea prende avvio in Grecia nella seconda metà del IV secolo, ad opera di Filippo II di Macedonia (359-336 a. C.). Questo sovrano, infatti, durante una fase di forte espansionismo del proprio regno, conquista la città di Krenides (357/6 a. C.), poi ribattezzata Filippi, nel territorio della quale già i Tasi avevano iniziato a coltivare la miniera d'oro e d'argento del Monte Pangeo. Filippo inizia così, dal 352 secondo alcuni, dal 348 secondo altri, ad emettere una notevole quantità di monete d'oro e d'argento.
Le prime vengono definite "filippi": si tratta di stateri del peso di didrammi attici (gr 8,6) e di frazioni. Il nominale maggiore presenta al diritto la testa di Apollo e al rovescio una biga in corsa e il nome del sovrano al genitivo: ΦΙΛΙΠΠΟΥ (= [moneta] di Filippo). La scelta di raffigurare un carro di cavalli è stata messa in relazione con la notizia riportata da Plutarco (Aless. 4) circa monete sulle quali Filippo fece incidere «le vittorie che i suoi carri ottenevano ad Olimpia». Le zecche utilizzate sono quelle di Pella, la capitale del regno, di Amphipolis e, forse, di Aegae.
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1/12 di statere di Filippo II
Macedonia, Filippo II, 1/12 di statere, zecca di Pella, 345-340 (o 342-328) a. C.
D/ Testa di Apollo a d., con corona di lauro.
R/ Fulmine; sotto, ΦΙΛΙΠΠΟΥ; sopra, testa di leone di prospetto.
AV; gr 0,70 -
Statere di Filippo II