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L'approvvigionamento dell'oro
LA MONETA D'ORO: ASPETTI ECONOMICI, TECNICI E SIMBOLICI
Autore: Claudia Perassi
L'oro si trova allo stato puro sotto forma di pagliuzze e di pepite (oro nativo), contenute in sabbie aurifere e in depositi alluvionali. In tale modo può essere usato senza ulteriori trattamenti. Vi sono poi i minerali auriferi, come la pirite e il quarzo, che includono oro in filoni o in vene. Questo tipo di oro contiene in percentuale più o meno elevata altri metalli, come l'argento e il rame: deve pertanto essere raffinato. Uno dei metodi più antichi per la depurazione dell'oro è la coppellazione.
I più importanti giacimenti auriferi del mondo greco e romano erano localizzati nel monte Pangeo (Tracia), sull'isola di Sifno (Cicladi), in Lidia, Nubia, Spagna, Gallia. In Italia i Romani sfruttarono anche l'oro dei territori dei Salassi, una popolazione celtica localizzata nell'odierno Canavese e lungo il corso della Dora Baltea.
Un'importante fonte di approvvigionamento di metallo prezioso erano poi i bottini di guerra: la vittoria nel 167 a. C. di Lucio Emilio Paolo su Perseo di Macedonia fruttò, per esempio, più di cinque tonnellate e mezzo d'oro, oltre a un quantitativo ancora più esorbitante d'argento, per un totale superiore alle 83 tonnellate di metalli preziosi, monetati e non. Oro e argento pervenivano alle finanze statali anche dalla riscossione di tributi e di imposte.
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Pepita d'oro
Pepita d'oro ritrovata presso Melbourne (Australia; gr 234)
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Cristalli d'oro
Cristalli d'oro su un frammento di quarzo da Bergbau Hondol (Romania)
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Bassorilievo da Palazuelos
Bassorilievo di età romana da Palazuelos (Linares, Andalusia), raffigurante una squadra di minatori, seguita da un caposquadra
(Bochum, Bergbau Museum)