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Orizzonte cronologico
La gioielleria monetale
Autore: Mariangela Piziali
La moda di incastonare monete in oggetti dell'ornamento personale è certamente conosciuta già nel mondo greco. Ma la grande fioritura della gioielleria monetale si data al periodo romano medio e tardo imperiale.
A fronte di pochissimi monili databili alla fine del I-II secolo d. C., con l'età severiana si assiste, infatti, a una produzione notevole di gioielli monetali, che continuano ad essere creati, in misura minore ma con forme più appariscenti, anche nel IV secolo e agli inizi del successivo.
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Collana monetale da Assiut
Collana monetale dall'Egitto (Assiut?), inizi del V sec. d. C., Berlin, Staatliche Museen, Antikensammlung
A una catena aurea (cm 87) è agganciato un grande pendente con cornice in opus interrasile, al centro del quale è incastonato un multiplo di Onorio (393/5-423 d. C.) del valore di quattro solidi e mezzo della zecca di Mediolanum (mm 94; gr 133,5). -
Collana monetale dall'Egitto
Collana monetale dall'Egitto, fine I-inizi II d. C., London, British Museum
Un pendente monetale che racchiude entro un semplice cerchio d'oro liscio un aureo di Domiziano del 91 d. C., è sospeso a una catena in oro (cm 50,8) dall'articolato sistema di chiusura, tipico della gioielleria di fabbricazione egiziana.
Il reimpiego con funzione ornamentale delle monete romane è pressoché limitato ai nominali in oro, dunque aurei, solidi e loro multipli. Del tutto sporadico è il ricorso a esemplari in argento (denari e quinari, che possono talora venire rivestiti con una foglia aurea, così da assumere l'aspetto di una moneta più preziosa. Non sconosciuto è anche il ricorso a bratteae in lamina d'oro, ricavate per impressione da esemplari monetali. Rarissimo è, infine, l'utilizzo di nominali in metallo non prezioso. Il lato a vista delle monete è costantemente quello che raffigura il ritratto dell'imperatore o dell'imperatrice.
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Pendente monetale da Roma
Pendente monetale da Roma (necropoli di Via Ostiense), prima metà II sec. d. C., Roma, Museo Nazionale Romano
Il ciondolo era posizionato sul collo dell'inumata, privo di una catena metallica per la sospensione. Si tratta di un sottile cerchio d'oro liscio con appiccagnolo, nel quale è incastonato un quinario di Adriano. -
Pendente monetale
Pendente monetale (gr. 9,04)
Il pendente, di ignota provenienza, è costituito da una cornice aurea a ovuli e palmette nella quale è inserito un antoniniano di Filippo I del 244-247 d.C.
Il reimpiego con funzione ornamentale delle monete romane è pressoché limitato ai nominali in oro, dunque aurei, solidi e loro multipli. Del tutto sporadico è il ricorso a esemplari in argento (denari e quinari), che possono talora venire rivestiti con una foglia aurea, così da assumere l'aspetto di una moneta più preziosa. Non sconosciuto è anche il ricorso a bratteae in lamina d'oro, ricavate per impressione da esemplari monetali. Rarissimo è, infine, l'utilizzo di nominali in metallo non prezioso. Il lato a vista delle monete è costantemente quello che raffigura il ritratto dell'imperatore o dell'imperatrice.