Funzione
La gioielleria monetale
Autore: Mariangela Piziali
Numerose sono le ipotesi interpretative avanzate a proposito della funzione dei gioielli monetali di età romana. Si è, dunque, pensato a una motivazione di tipo economico, che tesaurizza in tal modo monete in metallo prezioso in un periodo di forte crisi economica. Altri studiosi hanno prospettato un valore ideologico/politico, partendo dalla considerazione che il lato in vista delle monete è sempre riservato al ritratto imperiale.
Non si può nemmeno escludere una più semplicistica questione estetica, che ben si accorda con il gusto dell’epoca per monili molto vistosi.È stato chiamato in causa anche un certo gusto collezionistico, che dava in tal modo la massima visibilità a monete particolarmente belle e preziose.
Si ritiene, infine, che alle monete auree portate su di sé potesse essere attribuita una funzione amuletico-talismanica: come scrive Plinio (Nat. Hist. XXXIII, 25), l’oro è un metallo prezioso in grado di proteggere dai malefici.
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Collana monetale da Nikolaevo
Collana monetale dal tesoro di Nikolaevo (Bulgaria), III sec. d. C., Sofia, Museo Archeologico Nazionale
Il ciondolo racchiude un aureo di Caracalla entro una cornice d’oro stelliforme, nella quale sono incastonati quattro crisopazi verdi e quattro granati rossi. La collana è dotata di un sistema di chiusura ad anello e uncino, saldati su due capsule a forma di testa di serpente. Il tesoro di Nikolaevo comprende trenta gioielli d’oro e cinque d’argento, per un peso complessivo superiore al chilogrammo, oltre a 933 monete romane d’argento e a due di bronzo, la più tarda di Filippo l’Arabo (244-249 d. C.). Il suo interramento viene datato alla metà del III secolo.