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Il tesoro di Beaurains
I Multipli Monetali
Autore: Claudia Ghezzi
Il 21 settembre 1922 a Beaurains (Pas-de-Calais) fu casualmente scoperto un preziosissimo tesoro di età romana, nascosto entro un vaso di terracotta che ne conteneva un secondo in argento. Purtroppo la sua conoscenza risulta compromessa dal furto avvenuto la notte stessa del ritrovamento, con la conseguente vendita di parte degli oggetti sul mercato antiquario. Si stima, dunque, che la porzione recuperata sia pari soltanto ai 7/10 del totale.
Pur così decurtato, il tesoro di Beaurains risulta ingente. Comprende infatti ventitré gioielli (collane, bracciali, orecchini, fibbie, anelli, pendenti, alcuni dei quali incastonano anche monete), oggetti in argento (un candeliere, due cucchiai, un lingotto), 472 pezzi monetali, di cui venticinque multipli in oro dell'epoca tetrarchica e a nome di Costantino I. I multipli, coniati nelle zecche di Treviri e di Roma, sono stati collegati con donativi ricevuti dal proprietario del tesoro tra il 285 e il 310 d. C., nel corso della sua carriera di ufficiale dell'esercito imperiale. Il loro valore va da quattro a dieci aurei e da uno e mezzo a nove solidi.
Eccezionale per la bellezza delle sue raffigurazioni, dotate di un profondo significato ideologico, è il multiplo da dieci aurei, coniato per celebrare la riconquista della Britannia da parte di Costanzo I Cesare nel 296 d. C. Per questa sua impresa egli viene definito come «colui che ha riportato la luce eterna» della civiltà romana alle popolazioni britanniche, simboleggiate dalla personificazione di Londinium, ossia la città di Londra, che accoglie in ginocchio l'imperatore fuori dalle mura cittadine.
La data di occultamento del tesoro deve essere posteriore al 315 d. C., anno di emissione della moneta più tarda.
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Multiplo da cinque aurei di Costanzo I
Costanzo I Cesare, multiplo da cinque aurei, zecca di Treviri, 297 d. C.
D/ FLVALCONSTANTIVSNOBILISSIMVSC. Busto di Costanzo I a d., con il capo coperto dalla pelle leonina, legata davanti al collo. Marte, nudo, con elmo e mantello svolazzante dietro alla schiena, avanza verso d., la lancia nella destra, il trofeo nella sinistra. In esergo, TR.
AV; mm 32; gr 26,15; RIC 31 -
Multiplo da dieci aurei di Costanzo I
Costanzo I Cesare, multiplo da dieci aurei, zecca di Treviri, 297 d. C.
D/ FLVALCONSTA-NTIVSNOBILCAES. Busto di Costanzo I a d., con corona di lauro, corazza e paludamento trattenuto sulla spalla sinistra da una fibula.
R/ REDDITORLVCIS-AETERNA-E. L'imperatore, in abiti militari, con lancia nella destra, avanza a cavallo verso la personificazione di Londinium, inginocchiata fuori dalle mura della città, che lo accoglie con le braccia sollevate; sotto, LON. In primo piano, galera con quattro soldati che esergosulle onde (del Tamigi?). In libra, PTR.
AV; mm 43; gr 52,88; RIC 34 -
Multiplo da cinque aurei di Diocleziano
Diocleziano, multiplo da cinque 5 aurei, zecca di Treviri, 303 d. C.
D/ DIOCLETIANVSPFAVGCOSVIII. Busto di Diocleziano a s., con trabea e corona di lauro, lo scipio nella destra che sporge dal mantello.
R/ FELICITASTEMPORVM. Diocleziano e Massimiano, togati, in piedi di fronte, un rotolo nella sinistra, sacrificano dalle patere su un'ara posta nel mezzo. Dietro, busto di fronte di Felicitas, testa a s., caduceo nella destra, cornucopia nella sinistra. In esergo, PTR.
AV; mm 34; gr 26,05; RIC 27 -
Multiplo da quattro aurei di Massimiano
Massimiano, multiplo da quattro aurei, zecca di Treviri, 303 d. C.
D/ IMPMAXIMIANVSPIVSFELAVG. Busto di fronte, testa a d. di Massimiano, con corona di lauro, corazza e paludamento trattenuto sulla spalla sinistra da una fibula.
R/ HERCVLICONSERVATORIAVGGETCAESSNN. Ercole (o Massimiano come Ercole), nudo, in piedi, di fronte, testa a s., faretra sulla spalla destra, pelle di leone sul braccio sinistro, clava puntata a terra nella destra, arco nella sinistra protesa. In esergo, PTR.
AV; mm 33; gr 20,10; RIC 28 -
Multiplo da quattro aurei di Costanzo I
Costanzo I Cesare, multiplo da quattro aurei, zecca di Treviri, 305 d. C. ca.
D/ FLVALCONSTANTIVSNOBILCAES. Busto di Costanzo I a s., con trabea e corona di lauro, scipio nella destra che sporge dal mantello.
R/ TEMPO-RVM-FEL-ICITAS. I due Cesari, nimbati e coadiuvati da quattro assistenti, sacrificano con le patere su un'ara, davanti ad un tempio tetrastilo con frontone decorato da una corona. Dietro l'ara, un suonatore di flauto; a d., busto del toro sacrificato. In esergo, CAESSXIIICOSSV/PTR.
AV; gr 20,86; RIC 35